Descrizione
Ariele e dopo – Il giorno del bagatto
“Ora che tutto sembra volgere con una certa equità alla sua fine, sediamoci qualche istante a parlare come due vecchi amici che stanno per separarsi.
Come è consuetudine nei momenti in cui la fiaba si congiunge alla realtà in un viluppo di sovrapposizioni che alla lunga non si sa più se appartengano all’una o all’altra, la disposizione naturale delle cose è quella giusta. La fiamma del camino arde e con imprevedibili guizzi accende e spegne bagliori sui nostri volti. L’ora, che il pendolo scandisce con simmetrica oscillazione di qua di là, si appresta a essere significata con il massimo dei rintocchi che le sono assegnabili. L’animo è predisposto come un vestito con risvolto sfoderato alla funzione del rammendo. E, come atteso, il gatto, che con l’innata agilità ne segue tutti i movimenti, si desterà al momento opportuno fingendo noncuranza (è questo il culmine della sua apparente indolenza) e cercherà un altro posto dove proseguire l’ascolto…”
Un romanzo che imprigiona la mente portandola in luoghi reali che sembrano fantastici e in fantastiche avventure che sembrano reali. La storia, ricca di eventi e di colpi di scena, talvolta sembra solo un pretesto per consentire all’Autore di perdersi in considerazioni profonde affrontate con ironia e leggerezza e indurre il lettore a seguirlo in cerca di un confronto o un dialogo nel quale, più che cercare conferme, apre le porte agli sconfinati mondi della mente e dello spirito per invitare a superare ogni pregiudiziale inibizione e trovare, finalmente, quella libertà del pensiero che è fonte di saggezza e felicità.
L’autore
Giorgio Cittadini nasce a Palermo, compie gli studi classici a Roma; nel 1960, si laurea in Medicina e Chirurgia. Intraprende la carriera scientifica prima a Siena e poi a Genova alla direzione dell’Istituto di Radiologia dell’Università, dove esplica una intensa attività didattica e scientifica.
Nel 1985 pubblica la sua prima raccolta di poesie La gioia di cercare, seguita nel 1988 da Il pensiero del coccio. Nel 1989 la sua silloge La morte di Mirsilo (Sellerio Editore, Palermo) ottiene il premio Rhegium Julii. Il suo romanzo, Ariele e dopo, viene tradotto in lingua romena da Stefan Damian. Nel 2000 pubblica una traduzione del celebrato poema Anabase di Saint-John Perse corredata da una Guida alla Lettura dell’opera. Un suo poema En pensant à Ulysse compare nel maggio 2009 su La Revue des Archers. Dopo un lungo periodo di gestazione, nel 2016, pubblica, in stretta collaborazione con la semiologa e scrittrice francese Joëlle Gardes, una traduzione de I Poemi Provenzali di Saint-John Perse “Chronique” e “Chant pour un Equinoxe” (Crocetti Editore, Milano). Nel 2019 pubblica (dreamBOOK Edizioni) la silloge di poesie Residui di Tuono che si aggiudica il terzo premio nel Concorso di Arti Letterarie ‘Le Nove Muse’. Nel 2022 cura una nuova traduzione di Anabase corredata da un apparato critico che ne definisce in maniera dettagliata gli aspetti storici, strutturistici e poetici (Crocetti Editore).
Questa edizione del romanzo Ariele e dopo è stata rivista ed integrata dall’autore e pertanto risulta essere, a tutti gli effetti, una nuova edizione.
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