«Il famigerato saggio di Fausto Torrefranca Puccini e l’opera internazionale è molto citato, ma poco letto, misconosciuto come il suo importante autore. “Famigerato” perché si procurò la fama di essere fazioso nella sua polemica contro Giacomo Puccini. “Misconosciuto” perché ancora oggi lo si conosce prevalentemente per sentito dire. Doveroso quindi riproporlo. […] È bene contestualizzarlo ed è bene conoscere il suo Autore, eminente figura della musicologia della prima parte del Novecento».
Così inizia il documentato e articolato saggio di Renzo Cresti, il quale parte da una disamina del sistema musicale del primo Novecento, prosegue con un commento al testo di Torrefranca e si sofferma poi sul mutato clima culturale della seconda parte del Novecento, col passaggio dal Moderno al Postmoderno, quando Puccini diventa un autore amato ed eseguitissimo.
Fra i tanti contributi usciti nel Centenario di Puccini, questo è sicuramente particolare, esente da ogni forma di celebrazione, anzi, il metodo con cui viene affrontato il testo di Torrefranca è rigoroso, del resto Cresti è musicologo noto e inquadra bene le ragioni di Torrefranca, inserite nel suo ambito storico, per poi valutarle in un contesto culturale mutato, fino alla cultura del presente di cui Cresti è un attento conoscitore.
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