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La maschera di Belial. Il terzo racconto che ha come protagonista la Detective Marvel e La Maschera di Belial, un thriller carico di adrenalina dove passato e presente convergono e nel quale tutti i protagonisti hanno un segreto da custodire. Saremo trasportati in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio e scopriremo quanto è facile trovarsi a pochi passi dall'abisso della follia. Nel regno del mistero, permeato da un'antica leggenda sui lupi della montagna. Biografia Autore Enrico Zàrin, dj e speaker di Radio104, è nato a Savona e ha già al suo attivo il romanzo Radiomania (2018), Depredator (2019) e La notte del predatore (2021). Per lui la musica è emozione e il ritmo dei suoi racconti si fondono con quelli della dance-music . La sua pagina Fb con contenuti speciali riservati all'attività di scrittore è Zarin Dj & Writer ma anche sul suo profilo è possibile interagire e trovare una vasta documentazione fotografica inerente la sua vita professionale e le pubblicazioni.
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LA NOTTE DEL PREDATORE raccoglie due storie tra loro legate: La tela del ragno e Buio. Il primo racconto parte da un’isola incontaminata dell’arcipelago delle Galàpagos che nasconde antichi orrori. I mutamenti climatici dovuti allo scarso rispetto dell’uomo per la natura hanno iniziato a creare pesanti conseguenze in tutto il pianeta mentre in quell’isola prende vita, da un incrocio della fauna locale, un temibile mostro. La storia continua in Europa dove l’Agente dell’FBI Oran è sulle tracce di un efferato serial killer che ha fatto vittime anche in altre parti del mondo. Ma ad affiancare il killer ci sarà anche il Depredador, il mostro dell’isola giunto misteriosamente nel Vecchio Continente. Il secondo racconto, Buio, è ambientato a Savona qualche anno dopo gli eventi narrati in La tela del ragno. Il clima nel mondo è ulteriormente peggiorato: rimangono solo tre ore di luce durante la giornata, i crimini si sono moltiplicati e un serial-killer agisce indisturbato rapendo e uccidendo adolescenti. la detective Marvel, specializzata nella ricerca delle persone scomparse, verrà coinvolta in questa indagine da un dj locale. In una città trasfigurata da caldo torrido e abitata da una popolazione sempre più alla deriva, vittima della paura per le violenze e per il degrado sociale, i due protagonisti cercheranno, tra mille difficoltà, di dare un senso alle loro vite. Come nel romanzo precedente, nascosta tra le righe troverete anche una grande storia di Amore.
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Montegiordano (Cosenza), primi anni Sessanta. Una regola antica ma sempre viva in alcune sacche popolari, stabilisce che la figlia minore non può maritarsi se la maggiore non l’ha ancora fatto. La protagonista viene quindi costretta ad un matrimonio non voluto perché sua sorella si è compromessa e deve riparare. Lo sposo che le è stato assegnato, che aveva posato lo sguardo su di lei fin da quando era adolescente, è un personaggio potente ma ambiguo e senza scrupoli che tesserà una trama perversa alle sue spalle costringendola ad una vita di dolore ed espiazione, fino all’epilogo quando, in un moto di ribellione, si libererà dei lacci che l’hanno costretta all’inferno per riprendersi almeno la dignità. Il titolo prende le mosse da un famoso brano del 1961 dell’autore cileno Antonio Prieto, poi tradotto in italiano con parole di Mogol e Tony Dallara e presentato da quest’ultimo e da Domenico Modugno nel 1962 dove si racconta di una ragazza all’altare che piange “ma non di gioia”.
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Marco è appena entrato nell'ufficio della prestigiosa banca londinese dove lavora da alcuni anni, quando riceve una telefonata che annuncia la morte del padre. Lascia immediatamente l'Inghilterra alla volta di Livorno, la sua città dell'infanzia e dell'adolescenza, per assistere al funerale di colui con il quale non ha più rapporti da almeno quindici anni. L'occasione gli permette di venire a conoscenza di verità diverse, nascoste da sua madre, sul padre rispetto a eventi che hanno contribuito al suo distacco dal genitore. Un'opportunità per ripensare e riflettere sul suo comportamento ma anche per ritrovare antichi sentimenti, forse mai sopiti, per quel mondo e quelle persone che aveva, forse con troppa fretta, abbandonato. Anche sua moglie, dalla quale si era allontanato incapace di superare incomprensioni e taciti rancori, gli darà modo di rivalutare i sentimenti verso di lei facendogli riscoprire l'amore.
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Il Maresciallo Lorenzo Marta torna con una nuova indagine. Questa volta è alle prese con la prostituzione e la lotta allo stato di schiavitù in cui sono ridotte alcune ragazze di colore; si troverà così a fare i conti con la mafia nigeriana e avrà a che fare anche con il vudù. Il titolo del romanzo è riferito al nome col quale i fucecchiesi chiamano la settimana del Palio. Anche il maresciallo vivrà la sua personalissima settimana di passione a causa di un incontro che lo riporterà a vicende successe una decina di anni prima. Il romanzo prende il via il lunedì, primo giorno della settimana di passione e ultimo giorno di lavoro per Sileno, amico di sempre del maresciallo, che avrà una grossissima sorpresa prima dei giorni di ferie che ha preso per il Palio. Mentre Sileno vive la settimana del Palio insieme alla fidanzata Maddalena, il maresciallo dovrà fare i conti con situazioni drammatiche che lo riguarderanno personalmente.
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Negli anni ’30 un gruppo di adolescenti attratti da un progetto comune, si ritrova a condividere la propria vita e crescita interiore guidati da un’insegnante di disegno e pittura dai metodi totalmente fuori dagli schemi tradizionali. L’espressione artistica in tutte le sue sfaccettature influenzerà il loro modo di pensare, di vivere e di comportarsi, formerà rapporti solidali e puri che solo l’avvento del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale interromperà fisicamente, avviando ognuno alla propria vita. Quasi casualmente, questo gruppo si ritrova negli anni ’70 per passare il testimone a giovani che, come loro anni prima, inseguono un sogno: l’emancipazione dai condizionamenti esterni. Un viaggio nella libera espressione, nel significato della vita e dei suoi valori attraverso tutte le forme artistiche, capaci di educare ai giusti valori e alla percezione delle priorità positive e costruttive.
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Su quella terrazza fra cielo e mare in una calda notte di fine maggio, Matteo e Monica si erano guardati per la prima volta ed era stato subito amore. Un amore culminato nel matrimonio e consolidato con la nascita di Andrea. Un amore che sembrava dovesse durare in eterno ma che dopo l’arrivo di Camilla, la loro secondogenita, era precipitato in una crisi profonda. Tempo, pazienza e comprensione non erano serviti a nulla: alla fine, Matteo aveva dovuto subire la separazione e quindi l’allontanamento dalla sua casa e, soprattutto, dai figli. In un solo attimo, aveva perso tutto. Si era così ritrovato solo e disperato a dover cercare in sé la forza di ricominciare, inventandosi una vita che non voleva, ma quella forza era troppo lontana per essere ritrovata.
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Che tu sia un venditore di professione oppure no, non importa. In questo libro ti spiego perché la Vita è una continua Vendita. Parlo del vero valore e significato della Vendita e della sua totale corrispondenza con la Vita. Tutta la Vita è una Vendita e per vivere meglio, raggiungere i propri obiettivi in qualunque area personale e professionale, è necessario, prima di qualunque tecnica, avere le conoscenze di base che nessuna scuola tradizionale, ahimè, ti ha mai insegnato. Ti aiuto a prendere consapevolezza delle basi comuni che hanno la Vita e la Vendita per intraprendere un nuovo cammino di crescita, è un libro per te, solo per te, che cerchi concretezza e semplicità. Buona consapevolezza!
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“…Sono un torrente di montagna nato fra i picchi, conosco il sole e il gelo, ho in me il sale delle rocce; continuo a scavare il mio percorso con immutata pazienza, facendomi strada fra i sassi che la montagna stessa mi fa ruzzolare addosso perché io possa ancora prendermi il tempo per farmi ascoltare e per continuare a raccogliere le sorprese che sempre mi riserva il Castagnaio mentre tento la via del mare…” Il romanzo 'La voce del fiume' è il ritorno della protagonista ai propri luoghi d’origine alla ricerca delle radici perdute perché senza di esse è più difficile andare avanti, specie in una società ingannevole e ambigua com’è quella nella quale si trova a vivere. Le donne che ritroverà sono donne che vivono da sempre su quella montagna; ben prima di ogni battaglia per l’emancipazione, sono diventate consapevoli di sé, dedite alla sacralità della vita, all’importanza dei legami con la terra e tutti i suoi abitanti, uomini e animali, bambini e vecchi. Sono donne silenziose e scabre, essenziali e assolute, raccontate nei loro gesti quotidiani, in un presente storico che le fissa in immagini emblematiche come le figure di un presepe.
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La voce perduta - vita di Farinelli, evirato cantore La nuova edizione del prezioso saggio di Sandro Cappelletto su una delle figure più significative della musica del XVIII secolo. "Una nuova edizione del libro di Cappelletto era attesa da tempo, il testo non avendo perso nulla della sua originalità e avendo contribuito al progredire della conoscenza di Farinelli e dell'epoca dei castrati" Luigi Verdi Centro Studi Farinelli
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Se vi capitasse di passare a Napoli, state bene attenti perché un essere completamente vestito di nero, cupo e ambiguo, potrebbe derubarvi di quanto di più caro possediate al mondo: la vostra storia.
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Il commissario Jean Bernard ha chiuso con il fumo anni fa, ripromettendosi di riprendere quando sarà 65enne. Cioè a breve. A quell’età non avrà il tempo di fargli troppo male. Cammina volentieri sotto la pioggia e spesso si sofferma sul Pont Saint Michel a guardare la Senna e i lunghi barconi neri che si muovono silenziosi. Beve acqua ghiacciata, sente che lo rigenera. Dovunque sia, gradisce mangiare bene, preferendo le specialità locali. In realtà si adatta a qualunque piatto. Del colesterolo alto si preoccupa poco, convinto che camminare molto sia la terapia migliore. Nei momenti decisivi di un’inchiesta, a volte appoggia la fronte sul vetro della finestra dell’ufficio: quel contatto facilita inventiva e intuito, qualità delle quali è ben provvisto. Se può, quando passa dalle parti del cimitero di Montparnasse, va a salutare la sua Christine, amata compagna della sua vita. Da quando lei non c’è più, ha scoperto di sapersi commuovere. Ma la grinta è sempre la stessa.