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Ho iniziato la stesura di questo libro attorno all’anno 2005, dopo la scomparsa di quello che era all’epoca il mio più caro amico. Quella perdita mi gettò in uno stato di profondo smarrimento e di isolata solitudine. Ho cercato il più possibile, nello stile letterario e nella stesura, di lasciare al lettore quante più possibilità di interpretazione. Sebbene lo stile sia volutamente caotico e forse poco lineare, ridondante di licenze poetiche, ho tentato di far sì che il messaggio potesse arrivare sempre forte e chiaro ricorrendo anche all’utilizzo di una poesia nascosta dietro allo squallore, all’insulto, alla bestemmia. Il dolore, il coinvolgimento sentimentale, la speranza propria delle incertezze sospese, sono espressi con purezza e passione. Non mancano i componimenti che trattano l’amore (l’amore per una donna, intendo), ma anche questi li ho dedicati all’amico perduto perché tanto mi sentivo solo che nessuna donna, o le mille che mi stettero al fianco, bastarono a farmi sentire meno solo. Per questo ho deciso di dedicare quest’opera, o più precisamente tutta la mia vita, come testimonianza per provare a ricambiare il caro amico di tutto il tempo trascorso, dell’affetto che ha saputo darmi senza nulla chiedere, della gioia di esser cresciuti insieme.